sergio sechi
Svegliatevi poeti
<Svegliatevi poeti spegnete la tivvù vi hanno abbastanza offesi nessuno qui vi crede più se tutta quella splendida sincerità sfuma e se poi l’ironia con la volgarità non fa rima voi non tacete, non vi rassegnate non v’inchinate mai
non vi vendete se resterete vivi, solo non sarò io no. Il tempo si è concesso all'ultimo fast food in nome del progresso Coca-cola, un dio sei tu…>
Questo è "l'intro"di uno splendido ed accorato brano di Renato Zero.
Una preghiera affinché risorga la poesia per salvarci dal degrado e dalla volgarità di questi tempi.
Ho "usato" Sabaudia per sviluppare questo tema attraverso qualche mio "scatto" in un mercoledi di Giugno (non me ne vogliano i suoi residenti)
perchè Sabaudia è una cittadina che trasmette magia
ma al tempo stesso mi appare soffocata dal suo passato,
un passato che non le permette di evolversi e rifarsi il trucco o meglio: di volgere lo sguardo al futuro.
Un "De Chirico" scolorito e assente.
Ci vorrebbero POETI, architetti, sindaci illuminati, cittadini propositivi.
Questo vale per la nostra Italia, affinché la rassegnazione smetta di vincere a mani basse le sue partite.
Sono convinto che i POETI ci possano salvare da noi stessi e da questo degrado che è nella nostra mente prima ancora che nella politica.
SVEGLIATEVI POETI è nell'area "Urban-Extra Urban"
